Scandalo hacker e violazione del sistema SDI: Boccia e Braga del PD chiedono chiarimenti urgenti al governo Meloni.
Negli ultimi giorni, il panorama politico italiano è stato scosso dall’inchiesta dossier sulla violazione del sistema SDI. Uno degli strumenti più sensibili del Paese per la sicurezza e la gestione dei dati. Secondo le prime informazioni, la gravità della situazione coinvolge apparati dello Stato e potrebbe avere conseguenze profonde sul sistema di sicurezza nazionale.
I capigruppo del Partito Democratico, Francesco Boccia e Chiara Braga, hanno espresso forti preoccupazioni. Chiedendo con insistenza che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenga con urgenza in Parlamento per fornire chiarimenti.
Il caso hacker e la richiesta di urgenza in Parlamento
“Il quadro che emerge dall’inchiesta hacker e dalle notizie che quotidianamente leggiamo sulla vicenda è inquietante. Siamo di fronte a un sistema di sicurezza del Paese che fa acqua da tutte le parti e che, come è evidente, viene usato dalla destra al governo per pericolosi dossieraggi e faide interne”, hanno dichiarato Boccia e Braga in una nota ufficiale. Come riportato da ansa.it
I due capigruppo del PD chiedono di sapere come sia possibile che il sistema SDI sia stato violato e quali siano le iniziative che il governo intende mettere in campo per chiudere questa grave falla. “A questo punto è necessario che la presidente del Consiglio venga con urgenza in Parlamento: vogliamo sapere come sia possibile che sia stato violato il sistema dello SDI, con hackeraggi di dati che, a quanto pare, toccano le più alte cariche dello Stato”, hanno aggiunto.
Il ruolo di Renzi e la difesa della sicurezza nazionale
In parallelo, il senatore Matteo Renzi ha deciso di prendere una posizione netta nella vicenda. Dichiarando pubblicamente di costituirsi parte civile nei procedimenti legali legati agli atti di spionaggio e alla pubblicazione illecita di documenti sottratti illegalmente. “Il senatore Renzi predisporrà nei prossimi giorni una interrogazione parlamentare per conoscere che cosa stia facendo l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale per difendere i diritti inviolabili dei cittadini italiani sanciti dalla Costituzione e negati dagli atti criminali di spionaggio”, si legge in una nota diffusa dal suo ufficio.
Renzi si impegna a presentare un’interrogazione parlamentare per chiedere alla Agenzia per la cybersicurezza nazionale quali misure stia adottando per difendere i diritti dei cittadini italiani.
La costituzione del senatore come parte civile rappresenta un chiaro segnale della gravità che il caso sta assumendo. In quanto le violazioni emerse non riguardano solo il sistema di sicurezza dello SDI. Ma colpiscono i principi fondamentali della democrazia italiana.